La bioimpedenziometria (semplificato in Bia) è una lunga parola che permette di fare un’attenta valutazione qualitativa della composizione corporea. Un passaggio centrale per l’elaborazione di qualsiasi piano che sia efficace. La bilancia, infatti, non è sempre un buon indicatore del nostro stato di salute perché non è assolutamente in grado di distinguere la quantità di grasso rispetto a quella muscolare. Inoltre, non discerne nemmeno la mole di acqua corporea che è, invece, un indicatore basilare. Un aumento o una perdita di peso, dunque, possono avere una valenza molto relativa se non correlate con questi indicatori.
La Bia è un test semplice e non invasivo che permette proprio di valutare lo stato di idratazione complessivo dell’individuo (oltre a quello nutrizionale). Distingue anche tra acqua extra cellulare e intracellulare. E’ un esame ripetibile pure nel breve periodo permettendo un monitoraggio capillare studiando le modificazioni della composizione corporea nel tempo.
A CHI INTERESSA LA BIA?
Si tratta di un esame che può interessare a tutti perché mette in luce eventuali stadi anomali come il sovraccarico di fluidi o, al contrario, la disidratazione. Valutare lo stato generale delle nostre membrane cellulari può essere uno stimolo per modificare alcuni aspetti del nostro stile di vita.
Un’analisi che, oltretutto, può essere particolarmente utile per chi desidera perdere o acquistare peso (lavorando su massa grassa e magra) seguendo un metodo che sia salutare, scientifico e ponderato. Un approccio meticoloso e figlio di attenti studi che consente di evitare eventuali disagi dovuti a pratiche improvvisate.
Particolarmente indicato, infine, per atleti professionisti o sportivi amatori che desiderano valutare e monitorare la qualità degli allenamenti, l’efficacia della preparazione fisica e di quella nutrizionale. Nello specifico restituisce dati centrali per la valutazione del sovrallenamento e permette un monitoraggio continuo durante eventuali infortuni e i rispettivi periodi di recupero.
